Come sta accadendo a via Giovanni Falcone diventata di recente una specie di inceneritore a cielo aperto.
Siamo costretti ormai ad andare quotidianamente per vie maleodoranti ed è una sfida improvvida osare passeggiare, per esempio, nella zona di Piano Stenditore accompagnati dalle esalazioni malsane prodotte dai rifiuti ivi ammassati.
L’emergenza ecologica che stiamo vivendo è di per sé una grave emergenza sanitaria al cui aggravamento contribuisce il gesto insano di alcuni ignoti (persone esasperate, ma ignare delle conseguenze del loro atto?) che danno fuoco a tali bombe ecologiche.
Accade sempre più spesso infatti di dover respirare un’aria contaminata dalle tossine sprigionate dalla loro combustione.
Questa occorrenza peraltro si verifica in una cittadina che fino a qualche tempo fa usufruiva di alcuni, sia pur sparuti e non sempre efficienti, punti di raccolta differenziata.
Abbiamo invece assistito alla scomparsa progressiva dei cassonetti appositi e al selvaggio ammassarsi dell’indifferenzato con gli esiti sopra denunziati.
E’ nota l’annosa e sorprendente pazienza di cui sono capaci i siciliani. Essa, come vediamo, continua ad esercitarsi anche a discapito della loro salute.
Tuttavia, avere pazienza, in questo caso, non è prova di virtù, ma di colpevole connivenza. Per questo decidiamo di denunciare questo stato di cose chiedendo con forza alle autorità competenti di tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini. E colpisce l’assordante silenzio dei mass-media che dovrebbero attivarsi per denunciare questo stato di cose.
Si rivendica a viva voce, dunque, una soluzione radicale del problema che non può essere affrontato solo con rimozioni eccezionali per poi tornare a veder crescere nuove montagne di rifiuti. Occorre creare un virtuoso sistema di raccolta differenziata che si colleghi con forme di riciclo economicamente produttivo.
I firmatari di questa petizione si dichiarano disponibili a dare un contributo fattivo per l’ideazione di programmi alternativi di smaltimento e di riciclaggio.
Bagheria news
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