"1993/2013:
dopo vent'anni, la Corte dei Conti si accorge che non è stato
rispettato il referendum del 1993 e i finanziamenti finora percepiti dai
partiti sono incostituzionali. Il finanziamento pubblico è stato, dopo
il referendum, prontamente ripristinato più volte, ogni volta
cambiandogli il nome. L'informazione, complice, si adegua. 2,7 miliardi
sono finiti incostituzionalmente nelle casse dei partiti e nelle tasche
dei politici. La Margherita, un partito morto da tempo ha continuato a
prelevare quattrini del contribuente fino allo scorso anno. Ai cittadini
vengono richieste tasse retroattive con metodi e costi da usurai: ora
tocca ai partiti restituire tutto il maltolto. Ci auguriamo che
Equitalia pratichi equità, ed usi gli stessi metodi ferrei che applica
all'idraulico che ha evaso 100 euro. Letta ha annunciato l'abolizione
del finanziamento pubblico, ha mentito e non ha fatto nulla. I partiti
hanno intascato 91 milioni di euro lo scorso luglio. L'unica forza
politica a comportarsi secondo il volere espresso dei cittadini è stato
il M5S che ha rifiutato i 42 milioni di finanziamento che gli sarebbero
spettati. La voce della Corte dei Conti arriva a poche ore dal terzo
VDay, un evento interamente pagato da piccolissime donazioni volontarie
di migliaia di cittadini, e che non costa nulla all'erario come sempre
quando si tratta del M5S. Andiamo OLTRE!" M5S Camera
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